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DOMANDE FREQUENTI (FAQ) e INFORMAZIONI UTILI
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FAQ
INFORMAZIONI UTILI
APPROFONDIMENTI
acqua leggera o acqua distillata?
eliminano tutti i sali minerali?
l'acqua prodotta non e' potabile?
rendono l'acqua potabile?
a cosa servono?
 
mai bevuto acqua "osmotica"?
 
microfiltrazione
   
ultrafiltrazione
   

 

Il principio di Funzionamento

OSMOSI

OSMOSI INVERSA

 

In presenza di una membrana semipermeabile e di due acque a diversa concentrazione salina, l'acqua meno concentrata (piu' pura) tende ad attraversare la membrana per andare a diluire e quindi a riequilibrare la concentrazione di sali. Questo "passaggio" attraverso la membrana e' realizzato grazie alla pressione osmostica, che continuera' ad esercitare una forza sulla soluzione meno concentrata fino ad ottenere due soluzioni con la stessa salinita'. La pressione osmotica, come si puo' vedere dalla figura vince la forza di gravita' e spinge l'acqua nel contenitore a maggior concentrazione.

 

Se noi esercitiamo sulla soluzione a piu' elevata salinita' una pressione maggiore della pressione osmotica, possiamo invertire il processo, forzando la parte acquosa della soluzione a maggior concentrazione a passare attraverso la membrana: in questo secondo caso solo l'acqua pura riesce ad attraversarla, andando ad incrementare la quantita' di acqua a minor concentrazione (chiamata permeato) nel contenitore di destra, lasciando ovviamente una soluzione piu' concentrata di quella di partenza (detta appunto concentrato) nel contenitore che in figura e' rappresentato a sinistra.

 

Perche' e' pura
Perche' e' sana
Perche' e' leggera

 

Meno l'acqiua e' dura e minori sono i depositi che lascia, quindi, maggiore e' l'azione diuretica.

 

 

Bassissimo contenuto di Sodio - un'acqua osmotizzata, tipicamente, contiene meno sodio di quelle acque che dicono di non averne, quindi, e' la bevanda ideale per chi soffre di ipertensione, diabete e ritenzione idrica

 

Minore residuo fisso significa piu' leggerezza e, quindi, piu' digeribilita' e migliore attivita' renale

 

DUREZZA DELL'ACQUA

La durezza dell' acqua è determinata dal contenuto di sali di calcio e di magnesio, generalmente solfati e bicarbonati. Il grado di durezza viene indicato in gradi tedeschi e gradi francesi. Rispettivamente indicano:

  • 1/10 del contenuto in ppm di CaO, per gradi tedeschi, 1° dH = 17,8 mg/lt di CaCO3 (carbonato di calcio)
  • 1/10 del contenuto in ppm di CaO3 per gradi francesi, 1° F = 10 mg/lt di CaCO3 (carbonato di calcio)

La durezza dell'acqua è il contenuto di sali, in particolare bicarbonati di calcio, bicarbonati di magnesio e solfati di calcio. I bicarbonati di calcio e magnesio, a temperatura ambiente, sono solubili in acqua ma, a temperature elevate, precipitano formando incrostazioni.
La durezza dovuta a questi sali di Ca e Mg è detta TEMPORANEA (o durezza carbonatica), perchè è eliminabile con l'ebollizione. La durezza dovuta invece agli altri sali, eliminabile solo tramite processi di addolcimento, è detta PERMANENTE. La somma delle due è la DUREZZA TOTALE. A seconda del valore in gradi francesi, le acque vengono così classificate:

 

DUREZZA
molto dolce
dolce
dura
molto dura
non idonea
° F
< 5
5 - 12
13 - 30
31 - 50
> 50

 

IL RESIDUO FISSO

E' la quantità totale di soluti presenti nell'acqua, in prevalenza sostanze inorganiche. Il residuo fisso si calcola in unità di peso (mg/l) e si ottiene facendo evaporare, a bagnomaria a 100°C, una determinata quantità d'acqua che può variare da 200 a 500 cc, sigillata in una capsula di platino (materiale inerte). All'evaporizzazione fa seguito l'essicatura a 110°C, a 180°C e a 500°-700°C. Il residuo fisso a cui si fa riferimento per le acque minerali naturali è solitamente quello rilevato a 180°C perché a questa temperatura avviene la perdita dell'acqua di cristallizzazione di alcuni elementi (calcio e magnesio) e di alcuni gas e si determina la migliore approssimazione possibile al residuo fisso reale. In base al residuo fisso le acque minerali naturali sono così classificate:

· Minimamente mineralizzate, quando il residuo fisso è minore di 50 mg/l
· Oligominerali, con residuo fisso variabile da 51 a 500 mg/l
· Minerali, quando il residuo fisso è maggiore di 500 mg/l

 

MINIMAMENTE MINERALIZZATA

L'acqua utilizzata per la preparazione degli alimenti del lattante e della prima infanzia deve contenere la minore quantità possibiledi minerali soluti in modo da facilitare l’attività renale di un organismo non ancora completamente evoluto. L'acqua osmotizzata, con il suo bassissimo Residuo Fisso, è l’acqua ideale per l’alimentazione del tuo bambino (non a caso in ogni reparto ospedaliero di maternita' e' sempre presente un sistema ad osmosi inversa per la preparazione di alimenti e bevande per i neonati).

 

CONDUCIBILITA'

Il dato di conducibilità indica con immediatezza il grado di mineralizzazione delle acque. Essa si esprime in microsiemens per cm (1µS/cm = 10-6 ohm-1x cm-1) e fisicamente corrisponde al reciproco della resistenza offerta dall'acqua. Se il valore è alto si tratta di un'acqua ricca di sali, se è basso si tratta di un'acqua povera di sali povera.

 


Approfondimenti


 

Le caratteristiche bio-compatibili dell'acqua

(di Riccardo Scognamiglio e Laura Corona pubblicato in High Tech Volley N°8, 9, 10, 11, 12)

"Un'acqua, ad esempio, troppo carica di residui minerali inorganici non assimilabili, sarà un agente di biotossicità, per l'apporto di sostanze non metabolizzabili, che dovranno a loro volta essere espulse, sovraccaricando gli organi emuntori. Si produce in questi casi un effetto paradossale, in cui l'acqua contribuisce alla creazione di problemi che è destinata a risolvere. Questo è il destino delle comuni acque municipali che sgorgano nei rubinetti di casa; sebbene, infatti, esse subiscano continui controlli dal punto di vista batteriologico, non sono altrettanto garantiti i filtraggi di minerali inorganici e di sostanze non biocompatibili quali nitrati, nitriti, fosfati, idrogeno solforato, batteri residui, pesticidi, cloro, ammoniaca e particelle in sospensione.

Le acque domestiche sono in genere cariche d'elementi tossici per l'organismo, poiché il livello decretato di potabilità segue in genere più regole politiche che bioecologiche: i parametri di tossicità possono, infatti, essere modificati in relazione a contesti e circostanze geografico-sociali e non in virtù d'oggettive qualità intrinseche del prodotto.

Un problema tuttavia si pone anche per la maggior parte delle comuni acque da tavola in commercio. Attraverso test di biocompatibilità kinesiologici ed elettrobiokinesiologici su centinaia di casi, all'Istituto di Psicosomatica Integrata di Milano, abbiamo riscontrato, su tutte le marche d'acqua reperibili in commercio nei comuni circuiti di massa (supermercati e farmacie) un livello di biocompatibilità praticamente inesistente. Questo non significa affatto che le acque suddette non siano potabili. Significa che esse non sono in grado di ottemperare al meglio, per l'organismo, a quelle funzioni così essenziali che ho inoltre presentato nel numero precedente della rivista sotto il comun denominatore di "idratazione". Possono sovraccaricare l'organismo d'elementi non metabolizzabili a livello cellulare, andando a gravare sul sistema emuntoriale, o modificare l'equilibrio acido-basico del terreno biologico.

Anche le acque cosiddette "minerali", infatti, non sono biocompatibili per il semplice fatto che i minerali in essa disciolti, poiché non metabolizzati precedentemente da sostanze vegetali, non possono essere assimilati dall'organismo umano e di conseguenza non fanno che sovraccaricare i reni nella loro funzione di filtro. I precipitati salini di un filtraggio sanguigno non ottimale a carico del rene contribuiscono ai processi di calcificazione dell'organismo. Per questa ragione non ha alcun senso assumere acqua "minerale" in ambito atletico per rimineralizzarsi e tantomeno darla ai bambini per aiutarli a crescere.

In ogni caso, se la biocompatibilità è ridotta, evidentemente, l'acqua non può essere assunta a dosi significative per ottimizzare il processo d'idratazione. Bisogna infine ricordarsi che una corretta idratazione prevede il ricambio idrico, perciò sono favorevoli le acque ipotoniche per il loro effetto diuretico. Più forte è l'ipotonicità e più la diuresi è favorita non solo a livello vescicale (riduzione di fenomeni flogistici a carico delle vie urinarie), ma anche per la relativa prevenzione della calcolosi renale grazie a una minimizzazione dei precipitati salini (effetto catalitico). Ricordiamo sempre, d'altra parte, come una corretta funzionalità renale comporti un'ottimale performance d'importanti muscoli del baricentro pelvico come il gruppo dell'Ileo-Psoas e del cingolo scapolare, come il Trapezio cervicale. In tutto il territorio nazionale che pure è assai ricco di fonti acquifere, le acque biocompatibili si riducono ad una decina di tipi, per la maggior parte non reperibili nei comuni circuiti commerciali di massa, ma solo in ambiti selezionati di mercato: negozi d'alimenti biologici o vendita diretta a domicilio. I parametri chimici di biocompatibilità che accomunano questa serie minima d'acque si possono ridurre principalmente a:

 

RESIDUO FISSO a 180°: < 50 mg (tendenzialmente leggera)

PH: da 6 a 6,8 (tendenzialmente acida)

Assenza di nitriti, fosfati, ammoniaca (tendenzialmente pura)

Ipotonica, ma più genericamente oligominerale o "minimamente mineralizzata" (denominazione ministeriale)

 

È importante che l'insieme dei parametri sia rispettato e in particolare i primi due: vi sono, infatti, sul mercato, acque ottime dal punto di vista della leggerezza (oligominerali o minimamente minerali) e del residuo fisso, ma troppo alcaline. Il residuo fisso rappresenta appunto il carico di minerali inorganici residui, derivati dai percorsi montani sotterranei dell'acqua ed è ciò che rimane a sua volta residuale nell'organismo, sovraccaricandone il livello di rifiuti. I minerali inorganici invece presenti nelle cosiddette acque "minerali", caricando il sangue di elettroliti turbano la normale funzionalità renale, impedendo una completa depurazione del sangue.
Ecco perché è fondamentale che l'acqua sia molto leggera. È possibile trovarne qualcuna al di sotto dei 50 mg, fino a 25,5.

Dell'importanza degli altri parametri abbiamo già parlato più sopra: l'acqua deve essere oligominerale, tendenzialmente pura (un'acqua totalmente pura come l'acqua distillata è intollerabile per l'organismo se non a piccolissime dosi) e tendenzialmente acida. Un'altra possibilità di ottenere una corretta idratazione sfruttando l'acqua domestica è quella di purificarla mediante appositi sistemi ad osmosi inversa. L'osmosi è un processo naturale secondo il quale due soluzioni di differente concentrazione salina vengono separate. Facendo passare l'acqua attraverso una membrana semimpermeabile, come avviene a livello cellulare, essa passerà da una soluzione meno concentrata a una più concentrata di elementi chimici. Se si inverte il processo si ottiene un sistema di purificazione dell'acqua domestica, mantenendo inalterato l'equilibrio salino, ma rimuovendo gli agenti più tossici: nitrati, ecc.

I migliori apparecchi di osmosi inversa prevedono, oltre alla membrana osmotica, anche una prefiltrazione articolata a carboni attivi vegetali in grado si selezionare e rimuovere i sedimenti, il cloro ed altri possibili inquinanti chimici fino al 95% e talora al 99%. Nitriti, ammoniaca e fosfati risultano invece assenti. Purtroppo l'eliminazione totale di nitrati sia per le acque biocompatibili in commercio che per quelle filtrate per osmosi inversa, è praticamente impossibile, anche se può raggiungere più del 90%.

Per le acque purificate il pH oscilla dai 6,4 ai 7 secondo la fonte cui attinge l'acquedotto municipale e di altre variabili poco controllabili. In ogni caso non supera la soglia dei 7, mantenendosi in un range ottimale di equilibrio acido-basico. Il residuo fisso dovrebbe aggirarsi fra i 25,5 e i 30 mg e la durezza totale oscillare da 1,5° a 4°F. L'acqua ottenuta per osmosi inversa è inoltre un'acqua assolutamente oligominerale."


 

Vademecum omeopatico

Da "Vademecum omeopatico" del dott. Claudio Bellecca (omeopata di Roma)

"Evitate di bere acqua gassata o acque con il residuo fisso alto, (...) che deve essere inferiore almeno ai 150 mg/lt. Se supera questi limiti l'acqua e' da ritenersi "pesante", cioe' contiene una quantita' di minerali inorganici troppo alta. Questi non sono assimilabili e pertanto costituiscono un dannoso sovraccarico metabolico per l'organismo intero, specie per i reni, con formazione ad esempio di calcoli. (...) E' importante ricordare di non bere assolutamente l'acqua del rubinetto di casa, perche' gli acquedotti sono spesso inquinati da infiltrazioni, da parte di scarichi industriali, fognature, etc.. Non e' da trascurare inoltre il fatto che le viene aggiunto del cloro a scopo battericida."


 

L'acqua pura elimina le sostanze nocive dal corpo

(tratto da "acqua minerale plose", sito istituzionale)

"Una delle più significative funzioni dell'acqua consiste nell'espellere da corpo sostanze nocive, le scorie e i minerali inorganici. Solo l'acqua minimamente mineralizzata ( residuo fisso bassissimo ) è in grado di aiutare il nostro organismo a espellere agevolmente ciò che è in eccesso. L'acqua pura inoltre è il miglior tonico per la salute e la bellezza: stimola la buona conservazione delle cellule del corpo ed evita la loro disidratazione, quindi anche la pelle ne ha giovamento, il volto e il collo mostrano meno segni e rughe, mantenendosi giovani più a lungo. I minerali inorganici provenienti dal terreno e contenuti nelle acque non possono essere metabolizzati direttamente dalle cellule umane, ossia trasformati in sostanze proprie dell'organismo; essi devono essere innanzitutto metabolizzati dalle cellule vegetali ed essere trasformati in minerali organici. I minerali inorganici contenuti nell'acqua, difficilmente o non assimilabili da parte delle cellule umane, possono determinare un sovraccarico di elettroliti nel sangue; essi devono essere eliminati attraverso il filtraggio renale. L'eliminazione costante di elettroliti non assimilabili disturba con l'andar del tempo la normale funzione escretoria delle cellule renali urinarie: il sangue non viene purificato completamente, il filtraggio incompleto dei minerali nei reni determina la precipitazione di queste sostanze nel sangue e nei tessuti, causando quindi ulteriori depositi di minerali. Si formano così calcificazioni all'interno dell'organismo dovute a depositi di minerali sulla colesterina e sulle pareti irregolari dei vasi e anche nei vasi sanguigni del cuore e del cervello ( placche arteriosclerotiche ) si ha la comparsa di "calcificazioni", così come un probabile invecchiamento precoce."


 

Il valore pH

(tratto da "acqua minerale plose", sito istituzionale)

In ogni acqua sono contenute piccole quantità di ioni idrogeno (forma chimica: H+) e ioni ossidrile (OH-). La reazione acida, alcalina o neutra di un'acqua dipende dalla concentrazione di ioni idrogeno. Se in un' acqua ci sono più ioni idrogeno che ioni ossidrile, l'acqua dal punto di vista chimico è acida, in caso contrario è basica (detta anche alcalina). Il valore pH (proposto nel 1909 dal chimico danese S.P.L.Soerensen) è correlato alla concentrazione degli ioni idrogeno (H+) nella soluzione acquosa.

"La determinazione del pH al fine di raggiungere o mantenere un ottimo stato di salute è estremamente importante, perché l'organismo umano con l'invecchiamento tende a ossidarsi, cioè ad alcalinizzarsi. Per rallentare questo processo è utile introdurre giornalmente una quantità di acqua pura compresa fra 1,5 e 2 litri con un pH leggermente acido, dato che un Ph alcalino non farebbe altro che favorire il processo di ossidazione e quindi l'invecchiamento cellulare. D'altra parte, un pH inferiore a 6,0 risulta troppo acido perché può portare a un'acidificazione eccessiva dello stomaco e dell'apparato digerente più in generale con conseguenze di disturbi gastrointestinali. Per questo motivo si sconsiglia di bere l'acqua con anidride carbonica ( gassata ) che in media ha un'acidità di 4,5-5,5 oltre a essere causa di un possibile gonfiore dello stomaco. Secondo Louis Claude Vincent il valore pH ideale di un'acqua da bere deve muoversi nell'intervallo 6,0-6,8; cioè leggermente acido. Questi valori sono gli stessi indicati dalla Società internazionale di Bioelettronica e sono determinanti per la scelta dell'acqua da usare in diverse terapie e quella da utilizzare comunque tutti i giorni per raggiungere o mantenere un ottimo stato di salute."



 

L'acqua, fonte di salute o di malattia

(di Marco Stegagno esperto di Natura e Benessere, sito istituzionale)

"PIU' E' BASSO IL RESIDUO FISSO, PIU' E' ALTA LA QUALITA' DELL'ACQUA!!!! Questo perchè i minerali inorganici non sono assimilabili dalle cellule umane e si depositano nei tessuti dell'organismo dando origine, a medio-lungo termine a calcoli renali, calcificazione dei vasi sanguigni ( arteriosclerosi), artrosi e, addirittura, causa progressive modificazioni delle funzioni cellulari....al cancro. L'organismo umano, vive si di minerali, ma di quelli organici, che provengono dalla frutta e dalla verdura, non da quelli disciolti nell'acqua. Il problema risiede nel fatto che la maggioranza delle acque minerali commercializzate, contiene un residuo fisso altissimo, e sono quindi da evitare ai fini della tutela della nostra salute; pena un sovraccaico di minerali inorganici, non assimilabili, che vanno a compromettere la funzionalità dei reni, che, gradualmente, si "affaticheranno" sempre più, riducendo progressivamente la loro capacità di depurarci; iniziando così un lento ma inesorabile procedere verso la malattia!!!!! Sempre nell'ambito dell'analisi fisico-chimica, è contemplata la misurazione di un altro valore fondamentale: quello del pH. Esso esprime il grado di basicità o di alcalinità di una soluzione. Dato che il pH dell'organismo umano tende, con il procedere degli anni, ad alcalinizzarsi, cioè ad aumentare, occorrerà fare uso di una acqua minerale leggermente acida, cioè con un pH compreso tra 6,4 e 6,8, al fine di contrastare questo processo di alcalinizzazione e, in definitiva per contrastare l'invecchiamento cellulare. Tante donne, ad esempio, soffrono di candidosi ricorrenti, legate alla alcalinizzazione dei loro tessuti biologici, il che comporta l'uso in larga scala di farmaci anti-micotici,che, determinano un miglioramento temporaneo del problema, senza risolverlo in maniera definitiva; questo circolo perverso si può facilmente stroncare educando la paziente a fare uso quotidiano di una adeguata acqua minerale che, da sola, in un periodo medio-lungo, determinerà la scomparsa del problema causa l'induzione di una acidificazione tissutale e quindi la modificazione del terreno su cui, precedentemente, la candida trovava le condizioni ottimali per il suo sviluppo. Riassumendo, una buona acqua minerale è riconoscibile per un RESIDUO FISSO inferiore a 50 mg x l. e da un pH compreso tra 6,4 e 6,8. Studi effettuati a livello Universitario, dimostrano come un'acqua con queste caratteristiche, induca una aumentata diuresi, una riduzione della azotemia, della creatininemia e della uricemia e, in definitiva, una maggiore purificazione dell'organismo, in quanto, solo un'acqua pura può "lavare" il nostro organismo, caricandosi delle scorie, per poi eliminarle a livello renale; un'acqua satura di minerali inorganici, non può caricarsi di ulteriori scorie e, quindi, oltre a non purificare, sarà solo fonte di ulteriore inquinamento per il nostro organismo."



 

I pregi di un'acqua sono la leggerezza e la purezza

(tratto da acqua Lurisia, sito istituzionale)

L'acqua è essenziale ad ogni età e in qualsiasi momento della giornata. E' in assoluto l'alimento di cui il nostro organismo ha più bisogno ed è per questo che vale la pena sceglierlo con cura ed attenzione, soprattutto se si hanno particolari esigenze.

L'acqua prodotta da un sistema ad osmosi inversa ha un "residuo fisso" molto basso (0-100 mg/lt - tipicamente inferiore a 50 mg/lt) e una "durezza totale" (espressa in gradi francesi) anch'essa molto bassa. Queste caratteristiche la rendono una delle acque più leggere e particolarmente indicata per l'alimentazione del neonato e della prima infanzia, delle mamme, degli sportivi, degli anziani e in presenza di patologie specifiche.

Ormai è risaputo che bere almeno due litri d'acqua, durante la giornata, fa bene. Ma non tutti sanno che bere bene fa meglio.
Santa Barbara di Lurisia, proprio perché particolarmente leggera, può essere bevuta lontano dai pasti ed anche in quantità superiore a quella consigliata. Perché esalti al meglio le sue caratteristiche sono necessari dei piccoli accorgimenti:

• La temperatura ideale per gustare al meglio l'acqua è intorno ai 12°C;
• se si preferisce una bevanda più fresca, aggiungere due o più cubetti di ghiaccio costituito con la stessa acqua;
• l'acqua va conservata in un luogo fresco, asciutto e poco illuminato per il piu' breve tempo possibile (tanto possiamo sempre "attingere" alla nostra "fonte" in qualsiasi momento);
• si consiglia di portare in tavola e stappare l'acqua appena prima di consumarla;
• il bicchiere più indicato per la degustazione è il calice a stelo che deve essere asciutto e a temperatura ambiente; si consiglia di cambiare il bicchiere ad ogni cambio di portata;
• ci sono piatti della tradizione culinaria italiana che trovano una maggiore esaltazione nell'accompagnamento con un'acqua piuttosto che con un vino che potrebbe disturbare la delicatezza di alcuni aromi. Soprattutto con i piatti a base di asparagi, funghi novelli, zucchine e carciofi crudi e per alcune minestre di verdura è consigliabile l' abbinamento con acqua particolarmente leggera;
• per il suo naturale equilibrio insapore, l'acqua osmotica si presta perfettamente alla preparazione del the all'inglese, per allungare cocktails e per preparare cubetti di ghiaccio per le bevande on the rocks;
• bere frizzante o naturale, invece, è solo una questione di gusto.


 

I componenti principali delle acque minerali : Cationi

Sodio

E' un elemento molto diffuso sulla crosta terrestre ed è uno dei costituenti base di molti tipi di rocce. E' sempre presente nelle acque minerali principalmente a causa dell'elevata solubilità. Nelle acque il sodio deriva dalla lisciviazione dei depositi superficiali e sotterranei di sali, dalla alterazione dei minerali silicei, dalle intrusioni di acqua marina negli acquiferi di acqua dolce; apporti, infine, molto contenuti, ma comunque evidenti in alcune acque, sono dovuti alla pioggia che contiene, in certe aree, aerosol marino.

Potassio

Il potassio proviene per lo più dai principali silicati costituenti le rocce magmatiche o argillose. Le quantità che normalmente si riscontrano nelle acque minerali di media mineralizzazione sono basse, spesso intorno a 1 mg/L. Poiché è un elemento indispensabile per l'organismo umano e spesso in bassa quantità nella maggior parte delle acque (minerali e potabili), non è stato definito un limite per l'assunzione di questo elemento dalle acque.

Calcio

Il calcio è un elemento molto abbondante ed è presente in molti minerali costituenti la crosta terrestre. Quantità elevate di calcio nelle acque indicano generalmente la provenienza da rocce come calcari (carbonato di calcio) e dolomie (carbonato doppio di calcio e magnesio). Nelle acque minerali i valori di calcio che più frequentemente si riscontrano sono compresi fra 50 e 150 mg/L. Quando il tenore di calcio è superiore a 150 mg/L l'acqua può essere definita "calcica".

Magnesio

Anche il magnesio è un elemento diffuso in molti minerali della litosfera. Concentrazioni elevate si riscontrano nelle acque che hanno un lungo tempo di residenza in acquiferi costituiti da sabbie e ghiaie contenenti dolomia o da ofioliti (rocce vulcaniche formatesi in ambiente marino). In questi casi si raggiungono valori fino a 100 mg/L. Quando il tenore di magnesio supera il valore di 50 mg/L l'acqua si definisce "magnesiaca".


 

I componenti principali delle acque minerali: Anioni

Cloruri

I cloruri nell'acqua derivano dalla composizione dei suoli, da scarichi industriali e urbani, dall'uso dei sali utilizzati per sciogliere il ghiaccio sulle strade. Concentrazioni eccessive di cloruri in un'acqua in funzione dell'alcalinità o dell'acidità dell'acqua stessa accelerano la corrosione dei metalli nelle reti di acquedotto. Concentrazioni di cloruri superiori a 250 mg/l possono causare un sapore indesiderabile all'acqua e alle bevande. Effetti avversi alla salute si possono verificare a concentrazioni uguali o superiori a 200 mg/l.

I cloruri sono presenti in tutte le acque fluviali, lacustri e sotterranee grazie alla mobilità e solubilità di questo ione. In acque sotterranee, generalmente, si possono riscontrare concentrazioni da pochi mg/L fino a 1000 mg/L; quantità più elevate sono presenti nelle acque che vengono in contatto con rocce evaporitiche (salgemma). Non esiste un valore limite per le acque minerali, comunque valori superiori a 200 mg/L determinano il sapore salato dell'acqua.

Solfati

I solfati sono tra gli anioni meno tossici, tuttavia alte concentrazioni di solfati possono causare effetti lassativi e irritazioni gastrointestinali. La presenza dei solfati nelle acque deriva da numerosi minerali, soprattutto depositi di gesso e dalle deposizioni atmosferiche. In concentrazioni superiori a 250 mg/l i solfati provocano un sapore amaro all'acqua.

I solfati sono presenti in tutte le acque fluviali, lacustri e sotterranee; in certe acque sotterranee si possono riscontrare concentrazioni da pochi mg/L fino 1500 mg/L e oltre; quantità più elevate si osservano nelle acque che vengono a contatto con sedimenti evaporitici a gesso. In Toscana, dove è presente una notevole variabilità geologica, si verificano frequenti situazioni che determinano la circolazione di acque con solfati, spesso in concentrazione elevata e superiori a quel valore di 200 mg/L che definisce le acque minerali "solfate". Quando i solfati sono associati al magnesio e sono in quantità piuttosto elevate, le acque possono manifestare proprietà purgative. Recenti studi negli USA indicano che queste caratteristiche si manifestano con concentrazioni di solfati maggiori di 1000 mg/lt.

Bicarbonato

Il bicarbonato (chiamato anche idrogenocarbonato) proviene per lo più dalla dissoluzione di rocce calcaree e dolomitiche, ma anche da rocce silicatiche, per azione dell'acqua piovana di infiltrazione, spesso ricca di anidride carbonica. Quando il tenore del bicarbonato è superiore a 600 mg/L sull'etichetta può essere riportata la seguente indicazione "Contenente bicarbonato".

Fluoruri

Generalmente nelle acque i livelli di fluoro sono inferiori a 1,5 mg/l ma in aree ricche di minerali contenenti fluoruri le acque sotterranee possono contenerne circa 10 mg/l. Livelli di fluoruri superiori a 1,5 mg/l possono causare la fluorosi dentale (annerimento dello smalto dei denti). Poiché d'altra parte i fluoruri hanno effetti benefici nella prevenzione della carie dentaria in alcune aree essi vengono aggiunti artificialmente all'acqua potabile (fino a 1 mg/l) .

Il fluoro è un elemento indispensabile per l'organismo umano in quanto è un costituente dei denti e delle ossa; tuttavia quantità elevate di fluoruri introdotte con le acque e gli alimenti possono indurre formazione di chiazze scure nella dentatura e alterazione del processo di calcificazione delle ossa (fluorosi). Mentre per le acque di acquedotto esiste un valore limite (1,5 mg/L), al momento questo non è previsto per le acque minerali, anche se, dal 1 Luglio 2004, le etichette delle acque minerali naturali dovranno obbligatoriamente riportare il contenuto esatto di fluoro, in caso in cui la quantita' superi 1.5 mg/litro, l'etichetta dovra' altresi' riportare, in caratteri ben visibili e in prossimita' della denominazione dell'acqua, la dicitura "contiene piu' di 1.5 mg/litro di fluoro: non e' opportuno il consumo regolare da parte dei lattanti e dei bambini di eta' inferiore ai 7 anni" (Decreto 11 settembre 2003 in attuazione della Direttiva 2003/40/CE). Le acque minerali con contenuto di fluoro superiore ad 1 mg/lt possono riportare la seguente indicazione "fluorata" o "contenente fuoro".

Nitrati

I nitrati sono presenti in tutte le acque per fenomeni naturali (in questo caso gli apporti sono sempre molto modesti), ma soprattutto per conseguenza di attività umane. Composti azotati, successivamente trasformati in nitrati, si formano nell'atmosfera per azione delle scariche elettriche. Con la pioggia penetrano nel suolo e raggiungono le acque sotterranee. Altri fenomeni naturali (nitrificazione delle sostanze vegetali) concorrono alla produzione di nitrati. Quantità elevate di nitrati nelle acque sono imputabili all'azione dei fertilizzanti azotati: dopo lo spargimento sul terreno essi vengono dilavati dalle piogge e trasferiti nelle acque superficiali o infiltrati in quelle sotterranee. Nelle acque minerali, per i nitrati sono previsti due differenti limiti: 45 mg/L nelle ordinarie acque minerali e 10 mg/L in quelle destinate all'infanzia.

I nitrati ed i nitriti sono ioni che fanno parte del ciclo dell'azoto che si svolge in atmosfera e nel terreno. Nelle acque superficiali e sotterranee i livelli naturali di nitrati e nitriti sono di pochi milligrammi per litro. Un aumento della concentrazione dei nitrati nell'acqua è spesso associato all'attività agricola (uso di fertilizzanti azotati). Il valore guida (5 mg/l) per i nitrati è stato stabilito per prevenire la metaemoglobinemia infantile, nella quale viene compromessa la capacità del sangue dei lattanti di trasportare ossigeno (in casi estremi con esito fatale).


 

Quando usare questi sistemi?

In primo luogo dovremmo distinguere tra sistemi ad osmosi inversa e sistemi a microfiltrazione e ultrafiltrazione. Vediamo graficamente perche':

A seconda di che cosa si vuole separare, trattenere o rimuovere dall'acqua dovremmo usare techiche e tecnologie differenti, in quanto, come illustrato in figura, a differenti processi corrispondono diversi risultati. In primo luogo, quindi, bisogna sapere che cosa vogliamo, o dobbiamo, eliminare dall'acqua.

Prima ancora, tuttavia, bisogna considerare che tipo di sistema stiamo analizzando. In particolare i sistemi a cui ci riferiamo in questa sezione del nostro sito, infatti, sono sistemi ad osmosi inversa (o a microfiltrazione) destinati all'uso domestico e, in conformita' alla legge e alle norme dettate dai produttori, ci stiamo occupando di apparecchiature per il TRATTAMENTO DI ACQUA POTABILE. Per questa ragione, oltreche' a motivazioni di carattere normativo e legislativo, bisogna DIFFIDARE di coloro che, in questi ambiti, propongono sistemi ad osmosi inversa o equivalenti, PER LA POTABILIZZAZIONE o per il trattamento di acque di pozzo che non siano potabili (molte, troppe volte abbiamo visto slogan del tipo "RENDIAMO POTABILE ANCHE L'ACQUA DEL POZZO", beh, meglio tenersi alla larga da certi "maghi", "illusionisti" e piu' in generale, venditori senza scrupoli, che nella maggioranza dei casi non sanno neppure che stanno vendendo un'apparecchiatura che non e' stata prodotta per quello scopo, con l'evidente conseguenza di non essere adatta, quindi non performante e non duratura, oltre a non essere neppure "legalmente riconosciuta", in pratica non e' legale vendere tali apparecchiature per le finalita' proposte).

Queste precisazioni sono d'obbligo: bisogna ricordare che l'osmosi inversa nasce e viene tuttoggi utilizzata per la potabilizzazione delle acque nel mondo intero in percentuale molto superiore al trattamento di acque potabili (si possono potabilizzare acque di lago, di fiume e presino di mare con appositi sistemi di potabilizzazione basati sull'osmosi inversa, ma, naturalmente, stiamo parlando di apparecchiature professionali, molto costose, che includono spesso, per non dire sempre, altri processi come la pre e post-disinfezione, l'eventuale clorazione, la decantazione eccetera. E' quindi opportuno ricordare che tali apparecchiature, per la potabilizzazione, appunto, esistono, ma non sono quasi mai proposte al consumatore finale (bensi' agli acquedotti, ai comuni, ecc.) per ovvi motivi di costi/benefici.

In generale si puo' consigliare l'uso di un apparecchio ad osmosi inversa per il trattamento di acqua potabile, in tutti quei casi in cui si voglia utilizzare a scopi alimentari e non, un'acqua di indubbia qualita' e purezza, caratterizzata da un basso contenuto di sali minerali, perfettamente sterilizzata e disinfettata, con un valore di pH ottimale, e, piu' in generale, un'ottima acqua da bere, grazie al suo altissimo contenuto di ossigeno. Queste acque, come meglio spiegato nelle sezioni che precedono, e che seguono la presente, hanno particolari indicazioni e vanno scrupolosamente seguite e ponderate, per non fare una scelta sbagliata. A prescindere dalle argomentazioni soggettive, in tutto il mondo l'osmosi inversa e' riconosciuta come la piu' avanzata e la migliore tecnologia per la purificazione dell'acqua a scopi alimentari e non.

Le tecniche e i sistemi di microfiltrazione, invece, sono piu' adatte per eliminare solo una parte dei componenti indesiderabili dall'acqua potabile (presenti o potenzialmente presenti) come gli inquinanti organici (alcuni pesticidi, composti oleosi, alcuni insetticidi ecc.), oltreche' gli odori e i sapori sgradevoli (in predominanza determinati dal cloro), le cisti, alcuni tipi di virus e batteri (con una filtrazione submicronica), la torbidita' e i sedimenti come la sabbia, la ruggine, sostanze in sospensione ecc. Questi sistemi, naturalmente hanno un costo piu' accessibile, e sono consigliati per coloro che, per volonta' o per convinzione, non vogliono eliminare per nulla i sali minerali disciolti in acqua, pur migliorando sensibilmente le caratteristiche organolettiche e il sapore dell'acqua ad uso alimentare. Ad esempio questi sistemi sono necessari in caso di utilizzo dell'acqua in macchine refrigeranti e/o carbonatori, in macchine per il caffe' e piu' in generale dove l'acqua sia un componente cruciale dei processi.

Ci siamo scordati nulla? Beh, si puo consigliare un sistema ad osmosi inversa anche a coloro che si sono stancati di spendere soldi per l'acquisto di acqua in bottiglia (minerale o da tavola - l'acqua da tavola venduta nei supermercati, null'altro e' se non l'acqua del rubinetto purificata con sistemi ad osmosi inversa...Alcune marche? Aqua Parmalat, Dasani (parte del gruppo coca-cola), Iper e tante altre... In fondo la spesa di un apparecchiatura la si puo' presto ammortizzare, sopratutto se consideriamo che l'acuqa non viene utilizzata solo per bere ma anche per cucinare, per preparare cubetti di ghiaccio, per the e caffe, per gli elettrodomestici e per lavare la verdura...provate a fare tutto cio' con l'acqua minerale... Inoltre non dobbiamo trasportare inutili pesi dal supermercato a casa, non inquiniamo l'ambiente (con gli imballaggi, le bottiglie di plastica, e, da ultimo riduciamo l'inquinamento inutile dei camion che trasportano l'acqua dal sud al nord della penisola, con i loro scarichi e, perche' no, contribuiamo a ridurre il traffico sulle strade dovuto a migliaia di mezzi pesanti.


 


 

 

 

 

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